Viaggiare e vivere “nudi”

Vivere senza ideologie, senza filosofie, senza maestri, senza religioni.

zingaro di macondo

 

 

L’essere umano è un animale sociale, intelligente e sviluppato, condannato a vivere un’esistenza dalle mille domande senza risposta.

Ha bisogno di comprensione, di sentirsi parte di qualcosa “di più grande”, della benevolenza e del riconoscimento dei suoi simili.

Le domande esistenziali che da sempre ci tormentano sono state affrontate, categorizzate, schematizzate e alleviate dalle società che hanno prodotto filosofie, religioni e ideologie tutte molto simili tra loro.

Oggi esiste una risposta a tutto, è sufficiente rivolgere sguardo e pensiero alla corrente del momento, a quella che affronta il tema con i modi che ci sembrano più attuali e razionali.

Esiste Dio? Le religioni danno risposte rassicuranti e ci descrivono con dovizie di particolari i Suoi modi, i Suoi usi e persino i Suoi costumi e i Suoi pensieri.

vivere senza religioni

Vivere “nudi” – Zingaro di Macondo –

Come mi devo comportare nella vita di tutti i giorni? Gli Stati hanno scritto costituzioni e insiemi di norme; non ci resta altro da fare che seguire le indicazioni.

E così via, per qualsiasi delle famose domande esistenziali o pseudo esistenziali.

Le filosofie schematizzano i nostri pensieri complessi, le ideologie rafforzano il nostro sentire nei confronti del mondo circostante, senza indagarlo più di tanto e senza coinvolgimento emotivo.

Il posto in cui nasco, la famiglia e la scuola, poi, indirizzeranno il corso dei miei pensieri modellando il mio essere in modo totalizzante, plasmando il mio mondo fino a renderlo duro come il marmo.

Jiddu Krishnamurti e la ricerca della verità

Non serve dare risposte

Jiddu Krishnamurti

Krishanmurti era un filosofo induista privo di…filosofie.

Sosteneva che la vita è troppo complessa, troppo articolata, troppo variegata e troppo ricca di particolari, tanto sfuggenti quanto decisivi, e che non è possibile racchiuderla in codici pronti all’uso che vadano bene per tutti.

Non era un anarchico e non invitava di certo al non rispetto delle leggi, ma era convinto che l’uomo dovesse ricercare un’interiorità unica con modi altrettanto unici e irripetibili.

Ogni essere umano ha una propria verità e il suo guscio è così energico, così individuale e pieno di potenziale, che iniziare a riempirlo fin da subito con influssi esterni non può che ridurne le capacità.

Il viaggio come conoscenza. Vivere senza ideologie

La prova del fatto che l’uomo è condizionato dalla società a tal punto da perdere la propria essenza, è che quando viaggiamo in luoghi distanti dal nostro modo di pensare veniamo spesso travolti dall’incomprensione che, alle volte, può trasformarsi addirittura in malessere e spaesamento.

Noi soli siamo quelli che viviamo e “pensiamo” nel modo giusto.

Non riusciamo a percepire la bellezza di ciò che vediamo, non crediamo ai nostri occhi e non riusciamo a capire come si possa vivere in modi così distanti dai nostri.

Ci sono religioni ancora fortemente pagane che credono che il fuoco sia il primordio, così come ci sono tribù che non usano vestiti o che vivono senza l’obbligo delle relazioni familiari, società che privano intere popolazioni di diritti apparentemente inviolabili, inalienabili e senza i quali pensiamo non sia possibile condurre una vita “normale”.

Ciò di cui non ci rendiamo conto, nel momento del “contatto”, è che le nostre credenze, i nostri modi e le nostre relazioni non possono essere migliori in senso assoluto e nemmeno, il più delle volte, così distanti a livello di irrazionalità o codici comportamentali “negativi”.

Spogliarsi di tutto per rinascere. Vivere senza ideologie

Oggi è di gran moda sedersi a gambe incrociate e meditare, scimmiottando una cultura millenaria che è essa stessa una serie di convenzioni rigide e “violente”.

vivere senza filosofie

Vivere “nudi” – Zingaro di Macondo –

Perché, come dice Krishnamurti, tutto ciò che è esterno all'”io” è violenza, e ancor più violenti sono gli “obblighi liberi”, quelli cioè ai quali ci sottoponiamo credendo di avere un’assoluta libertà di scelta.

Ma scegliere tra farsi il segno della croce o sedersi a gambe incrociate significa ridurre l’orizzonte delle nostre possibilità, allo stesso modo che selezionare un partito politico piuttosto che un altro non è sinonimo di libertà.

Siddharta di Hermann Hesse. Vivere senza ideologie

Siddharta, il protagonista del libro di Hermann Hesse, si spoglia di qualsiasi cosa, abbandona ogni comodità, pratica ed intellettuale, e si mette in viaggio “alla ricerca” di se stesso.

Ciò che cerca è la verità, l'”essenza”, il nucleo della vita e dell'”io”, gettandosi nell’esperienza, nel viaggio e nel mondo, liberandosi dai pregiudizi, tanto da quelli positivi quanto da quelli negativi.

Arriverà a parlare con il Gautama, il Buddha in persona, l’illuminato supremo e lo abbandonerà come abbandonerà qualsiasi tipo di dottrina.

Siddharta troverà pezzi di verità tanto presso il Buddha quanto presso un umile barcaiolo, godrà tanto dei piaceri carnali quanto del lavoro manuale, arrivando a desiderare l’annullamento di se stesso nel mondo per recuperare il proprio “io”, integrale e necessario più del pane.

Possono sembrare concetti “difficili”, astratti e troppo cerebrali, ma solo perché non siamo abituati a pensare alla mente che pensa a se stessa. Quando pensiamo quasi sempre rivolgiamo le nostre energie verso l’esterno e questo semplifica la comprensione del pensiero stesso.

Ma il “meta pensiero”, cioè il pensiero che pensa il pensiero, è una realtà difficile da spiegare a parole, anche se in realtà si tratta di un’azione mentale molto più comune di quanto si possa credere.

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Pensare come pensare, è l’origine di noi stessi e ciascuna origine, ogni germoglio, è diverso da tutti gli altri.

Le vie per la comprensione sono tante. Tante quante sono gli individui e per arrivare a conoscere se stessi, davvero e in profondità, bisogna abbandonare dottrine, idee impacchettate e preconfezionate, idoli di ferro e idoli in carne, proprio perché esistono infinite possibilità di raggiungere l’obiettivo della conoscenza, o quantomeno dell’avvicinamento ad essa.

Credere che quattro o cinque religioni con poche e semplici regole, che tre o quattro ideologie con istruzioni pronte all’uso, o che qualche maestro, conoscitore di aforismi, possano indicarci anche soltanto una via, è offensivo nei confronti della nostra complessità.

Impara il viaggio e…mettilo da parte

Viaggiare ci mette in contatto con un’infinità di mondi, di modi pensare, di credenze, di superstizioni e di codici comportamentali.

Già solo per questo varrebbe la pena dedicare la propria vita al viaggio, a patto di spogliarsi completamente di abiti mentali e abitudini di pensiero, di essere pronti a rigettare le stesse abitudini di pensiero e gli stessi abiti mentali con cui veniamo in contatto, cose nuove e inconsuete, un momento dopo averli visti e non giudicati.

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Vivere “nudi” – Zingaro di Macondo –

“Impara il viaggio”, impara le nuove religioni, le strane religioni, parla con santoni e professori, guarda le opere selvagge della natura e quelle composte degli uomini.

Poi butta tutto e ricomincia da capo.

Ancora una volta, una volta per sempre, finché non troverai qualcosa di unico, di irripetibile, qualcosa che davvero ti rappresenti, qualcosa che sia tuo e solo tuo.

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