Lampedusa: l’isola delle tartarughe

 

Le tartarughe Caretta Caretta di Lampedusa

Lampedusa è un’isola che personalmente amo profondamente.

É un luogo dal fascino magnetico, un posto con il quale ho instaurato un legame indissolubile. Quando manco da troppo tempo comincio a sognarla di notte, a rimpiangerla come un poeta mancato che ha bisogno della sua isola perfetta.

 

lampedusa, isola leggera

 

lampedusa zingaro di macondo

 

Ogni volta, per prima cosa affitto un motorino e in mezz’ora appena faccia il giro di tutta l’isola.

Quando respiro la sua aria aspra, selvaggia, soprattutto quella del sud totalmente disabitata, faccio pace con qualsiasi cosa mi abbia ferito.

Di solito mi siedo un’oretta proprio a fianco della zona militare, laddove un missile libico decenni fa esplose a poche centinaia di metri dal centro abitato.

 

[box]Secondo me il missile libico si rifiutò di fare una strage di gente così bella, dal cuore così puro e isolato dal resto mondo.[/box]

 

A Lampedusa tutto è breve, rilassante, e i suoi 6.000 abitanti vivono al ritmo leggero di chi ha capito che non c’è bisogno di grandi cose.

 

le tartarughe caretta caretta di lampedusa

 

Uno dei motivi per cui ci vado spesso sono le famose tartarughe Caretta Caretta.

Così come le Seychelles hanno le loro, le giganti di Aldabra, anche Lampedusa ha le sue tartarughe: fantastiche creature dall’aspetto preistorico e dolcissimo.

Quando posso cerco di far coincidere il periodo del mio viaggio con la liberazione di questi splendidi animali da parte di Lega Ambiente.

Proprio a Lampedusa, infatti, c’è un Centro per lo studio e la conservazione delle Caretta Caretta, purtroppo classificati come specie in via di estinzione.

 

un pezzo d’africa in Italia

 

I ristoranti di Lampedusa sono rinomati per il cous cous di cernia.

Il cous cous, tipico delle regioni nord africane, è un piatto che da solo non ci vuole stare, solitamente infatti fa da accompagnamento a qualcosa di forte, speziato, qualcosa che se il palato potesse parlare definirebbe “duro come il sole”.

E che questi isolani hanno deciso di accompagnare alla cernia, un pesce dal sapore delicatissimo.

Una rivoluzione culinaria decisamente riuscita.

 

perché andare a lampedusa

 

L’Isola dei Conigli, gestita in modo encomiabile da quelli di Lega Ambiente, merita di essere vista almeno una volta nella vita.

Poi un’infinità di cale e calette, l’una più bella dell’altra. Bellissima è quella chiamata “Pulcino”, raggiungibile solo al termine di una discesa da ripidi scogli.

A Cala Madonna i ragazzi di Lega Ambiente liberano le tartarughe che loro stessi hanno preso in cura per qualche tempo. La maggior parte delle volte perché sono rimaste impigliate in qualche rete o hanno inghiottito qualcosa che non dovevano, qualcosa che si trovava schifosamente lì senza il permesso di Madre Natura: pezzi di plastica, mozziconi di sigaretta ecc.

 

[box] Ci vuol così poco per non lasciare i mozziconi delle sigarette sulla spiaggia… Mozziconi che finiscono per esser mangiati dalle creature marine che terminano così la loro esistenza: soffocate dalla nostra incuria, dalla nostra indecenza. [/box]

 

Quelle che si salvano vengono dunque liberate a Cala Madonna. E l’avvenimento viene lungamente pubblicizzato giorni prima su tutta l’isola.

 

cala madonna: la liberazione delle tartarughe caretta caretta di lampedusa

 

le tartarughe caretta caretta zingaro di macondo

 

Per prima cosa le tartarughe vengono liberate dal buio delle ceste che le hanno protette durante il tragitto dal Centro fino alla spiaggia.

E i loro protettori fanno sì che gli animali, appena mettono fuori il muso, il mare non lo vedano. Per dimostrare che, pur non vedendolo, lo sanno raggiungere.

Le girano in direzione contraria, verso il boschetto, e loro lentamente si girano zampettando verso quella casa gigantesca che li accudirà per il resto della loro vita.

L’ultima volta che ho visto questo spettacolo, nel 2017, ero seduto sugli scogli a debita distanza. Ne avevano liberato quattro, e loro zampettando e ondeggiando la testa rugosa, hanno preso insieme la via del mare.

le tartarughe caretta caretta di lampedusa: fulmini del mare

 

Quando hanno raggiunto il mare il loro portamento flemmatico, quasi indolente, si è trasformato in un’immersione fulminea. In una frazione di secondo sono passate da quell’andatura imbranata alla nuotata sicura di vere professioniste del mare.

Sono sparite sotto il pelo dell’acqua per riemergere più avanti con la testolina per prendere una boccata d’aria. Poi non le ho più viste.

Spero che oggi stiano facendo una buona vita, una vita priva di plastica e sigarette.

La gente abbarbicata sugli scogli applaudiva e io, a dire il vero, un po’ mi sono commosso.

Nonostante la plastica, le guerre, la finanza creativa e tutte le porcherie di cui siamo maestri, quando lo vogliamo sappiamo essere una razza ammirevole.

A Lampedusa, guardando le Caretta Caretta tornare a casa, ho respirato grande felicità nonostante tutto, nonostante non tutto sia sempre così perfetto.

 

la felicità nonostante tutto