Cosa comunica il silenzio
Il valore del silenzio
Ogni giorno veniamo bombardati da una mole incessante di stimoli: informazioni, parole, emozioni e pensieri; una vera e propria grandine contro la quale pare non si possa fare nulla.
A volte questo bombardamento non si ferma nemmeno quando dormiamo.
Televisione, amici, parenti, radio, tutti ci consigliano, tutti ci amano, ci dicono come fare, ci raccontano la verità assoluta e indiscutibile, ci spiegano come vivere, che lavoro fare, cosa succede dall’altra parte del mondo, e allo stesso tempo la notifica del telefono ci ricorda che dobbiamo pagare la bolletta del gas mentre qualcuno ci chiama perché ha bisogno del nostro aiuto.
Gli effetti sulla nostra mente di questo sovraccarico non possono che essere deleteri.
“Storia” del silenzio. Il valore del silenzio
Prova a immaginare come si viveva fino a tutto il diciannovesimo secolo.
Niente automobili, niente televisioni, niente radio, niente internet.
La vita era avvolta dal famoso “religioso silenzio”.
Cosa significa stare “in religioso silenzio”?
In realtà il significato è da ricercarsi nel contesto della pura allegoria.

Il valore del silenzio – Zingaro di Macondo –
La figura dell’iniziato esiste in tutte le principali religioni del mondo: è qualcuno che comincia il cammino della vera fede affondando il proprio credo in precise regole spirituali.
Spesso si tratta di regole arcane che devono rimanere segrete, proprio perché la loro conoscenza non può essere comunicata a parole, ma solo attraverso un’attenta riflessione sulle condizioni dell’uomo.
Sarebbe quasi sacrilego parlarne: la conoscenza spirituale è molto più profonda rispetto alla superficie linguistica.
A cosa serve il silenzio?
Mi piace traslare l’allegoria del “religioso silenzio” nella vita di tutti i giorni.
Senza per forza di cose pensare che esista un mondo diverso, raggiungibile solo attraverso la meditazione o la preghiera, sono convinto che il silenzio serva per pulire la nostra mente.
Quando il silenzio fa…male
Non a caso oggi il silenzio fa quasi male.
Perché ci siamo disabituati e istintivamente lo paragoniamo alla solitudine, a qualcosa “che manca”, quando in realtà “aggiunge” alle nostre vite il valore della nostra unicità.
Il silenzio è il suono perfetto della nostra condizione. Quando tutto il chiacchiericcio si spegne ecco che ci sveliamo davanti a noi stessi come di fronte ad uno specchio finalmente mondato da secoli di polvere.
Senza attingere ai precetti della meditazione orientale, stare in silenzio per un po’ non può che giovare allo spirito.
Stare in silenzio. Il valore del silenzio
Stare in silenzio non significa solo tacere.
In senso lato significa zittire tutto ciò che ruota attorno alla nostre vite intasando la nostra mente di superfluo e danneggiando la nostra percezione del reale.
Prova a spegnere tutto per quarantott’ore. Cellulare, televisione, musica. Non uscire di casa e non fare niente di fisico: leggi, dormi e pensa ad occhi chiusi.
Addolcire la mente attraverso il silenzio degli occhi e delle parole è qualcosa che ti darà benefici in termini di comprensione delle tue potenzialità, del tuo istinto, della tua vera ragion d’essere.
La cultura non è rumore
Cosa significa che “la cultura non è rumore”?
Significa che oggi scambiamo qualsiasi cosa ci venga detta, qualsiasi cosa leggiamo sui social, come cultura, quando invece nel 99% dei casi si tratta di false informazioni, ridondanti e dannose per il nostro equilibrio psichico.
Siamo così abituati ad avere una stupida orchestra in testa che quando arriva il silenzio, ci stordisce.
L’orchestra della nostra mente è totalmente disallineata, stonata, sgraziata; il chitarrista suona un pezzo blues con la chitarra scordata, il batterista è colto da convulsioni, il cantante mugola come un uccello torturato e il violinista si sta ubriacando da solo, senza fare niente buttato in un angolo con la faccia triste.
Questo è più o meno il caos che abbiamo in testa, ogni minuto, ogni secondo, e quando finalmente tutto si placa, scambiamo il silenzio per vuoto.
Non fare che ti succeda.
Ogni tanto riappropriati del tuo silenzio, perché è lì che vive la tua vera essenza, il tuo vero io, la tua anima più profonda e naturale.
Tu vivi oltre il rumore e adesso sei solo, probabilmente un po’ triste, emaciato, in un posto bellissimo.
Varrebbe proprio la pena andarti a conoscere.
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