Il suono della domenica.
Il suono della domenica, ovvero la mia piccola casa, il mio bosco sempre con me. Ovunque io sia.
Dice il poeta:
Ho visto gente sola andare via, tra le macerie e i sogni di chi spera.
Vai!
Tu sai di me, io so di te, ma il suono della domenica dov’è?
Al mio paese vedo fiorire il grano, a braccia tese.
Al mio paese, ho visto cieli pieni di miseria.
E ho visto fedi false fare solo guai.
Zucchero Fornaciari
Da qualche tempo ho deciso di perdermi nel mondo, ho deciso che l’unica strada che posso seguire è quella di sedermi di fronte a tramonti ogni sera diversi, di cercare sguardi vivi di novità, voglie vergini e candide come la neve.
Il matrimonio non fa per me, una casa, il mutuo non fanno per me, i figli nemmeno, una vita spesa per spendere denaro mi ucciderebbe definitivamente.
Ma se invece tu hai anche una sola di queste cose, per altro tutte diverse tra loro, di certo non significa che sei una persona sbagliata.
Sono assolutamente convinto che non esista una direzione unica.
Gli inchini di un lontano Giappone valgono quanto la bellezza di tuo figlio o di tua figlia, il lago di Puskar non è più santo dell’amore che provi per tua moglie o della passione che metti nel tuo lavoro, insomma.
Il valore della parola “casa” quando ci si perde nel mondo. Il suono della domenica
Ho una piccola casa.
Un punto in un mondo fatto di virgole complesse.
Un grosso cane bianco, le vallate gialle e rosse e verdi e blu e profumate di autunno e di misteri.
Tutto questo, e solo questo, mi aspetta.
Tutto questo, e solo questo, è ciò che porto con me.
Sui treni di una lunga Siberia, come nell’isola sperduta.
Con molte ferite. Con molti rimpianti.
Ovunque io sia la mia piccola casa, la mia amante priva di amore mi bacia di silenzi.
Gabriel Tibaldi
Quello che voglio dire, il piccolo consiglio che posso darti è questo: ogni volta che ti perderai, consapevolmente o meno, con dolore o senza dolore, con grandi gioie, grandi aspettative, con paure dense come la nebbia, ecco, ogni volta che succederà devi essere pronto.
Preparati un piccolo kit di sopravvivenza mentale, un contenitore di pensieri a cui potrai attingere in questi momenti di vuoto.
I momenti di vuoto
I momenti di vuoto non sono sempre negativi.
Io, ad esempio, il vuoto lo cerco, quasi lo bramo, quasi invidio i folli, i dementi, coloro che vivono nel nulla, nella verginità di ciò la vita riserva loro momento dopo momento.
Totalmente privo di filosofie, ideologie e religioni prendo all’occorrenza pezzi di Buddhismo come di qualsiasi altro insieme di precetti; credo che il concetto di Nirvana, di vuoto “a tendere” sia qualcosa di piuttosto interessante.
Cerco il nulla nel gigantesco mondo di idee, di strade e di percorsi per me troppo confusi, ma ho sempre dentro “il tutto” della mia piccola casa in mezzo al bosco.
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