Il Nilo
Se non fosse per il Nilo, fiume divino per gli antichi egizi, persino la storia dell’Europa sarebbe diversa.
Se è vero che molto dobbiamo agli antichi egizi, allora tutto dobbiamo al Nilo, senza il quale gli Egizi non avrebbero prosperato: fecero dell’Egitto un gigantesco luogo di fertile agricoltura con un potenziale produttivo enorme grazie alle acque del loro fiume.
E, come il Gange, pure il Nilo fu venerato.
La leggenda è piuttosto simile a quella fiume indiano: anche secondo gli antichi egizi, infatti, vi era una sorta di oceano primordiale, universale, dal quale il fiume sarebbe nato, da qualche parte lassù nello spazio. Una volta nato nell’universo, tanto il Gange per gli indiani quanto il Nilo per gli egizi, sarebbero scesi sulla Terra sotto forma di cascata stellare.
Mi ha sempre colpito come queste credenze, che per noi oggi non sono altro che leggende spettacolari, fossero simili in luoghi e tempi lontani.
il nilo, fiume divino. Hapi, dio del Nilo
Hapi, dio dell’inondazione e dunque in qualche modo riconducibile al Nilo, era rappresentato come una sorta di Buddha, spesso grassoccio e fiero come un leone in un perenne, tenace immobilismo.
Uomo e donna contemporaneamente, proprio perché “completo”, si auto generò.
[button link=”http://www.egittologia.net/Speciali/Divinit%C3%A0.aspx” type=”big” newwindow=”yes”] Qui un veloce sunto delle principali divinità dell’Antico Egitto.[/button]
Il dio Hapi è una divinità dalle origini sconosciute. Al pari del Dio cristiano si riteneva fosse il primo essere, perfetto e immutabile. Un dio senza origine dal quale tutto aveva avuto inizio.
Era la personificazione del Nilo e in quanto tale rappresentava la fertilità, la vita. Per questo è spesso rappresentato con due seni, a volte tristemente afflosciati.
[box type] Il dio Hapi era la madre fertile di tutte le cose, ma anche il padre onnipotente capo della creazione. Un dio capace di autoriprodursi e dal quale tutto ebbe origine.[/box]
Tutte le piante e tutti gli animali che vivevano sulle sponde del Nilo erano venerati come vere divinità, in quanto gli antichi egizi pensavano fossero diretti discendenti di Hapi.
Se vai in Egitto, ritroverai il dio Hapi raffigurato in diversi modi: se vedi un geroglifico che rappresenta un essere con dei doni sul capo, magari con due piccoli seni cascanti (fertilità), allora è lui.
Oppure potrai vederlo nelle sembianze di un barcaiolo intento a solcare le sacre acque del Nilo.
il nilo fiume divino. Le dimensioni del Nilo
Il Nilo, fiume divino.
Qual è il fiume più lungo del mondo?
Forse il Rio delle Amazzoni, forse il Nilo. Le misurazioni dei fiumi non possono essere perfette, data l’estrema mutabilità dei corsi d’acqua causata soprattutto dai capricci delle stagioni.
Diciamo che lo sono a pari merito con circa 6.700 km di lunghezza.
Ma attenzione, il Rio delle Amazzoni ha un bacino idrografico almeno grande il doppio e una portata addirittura quaranta volte superiore!
Non a caso il Nilo è un fiume pacato, sereno e le crociere all’interno delle sue acque sono così tranquille
Siamo abituati a pensare al Nilo come ad un fiume esclusivamente egiziano, ma in realtà nasce sul monte Kikizi 5.000 km più a sud.
Ed è solo dopo aver attraversato sei paesi africani, che arriva in Egitto per terminare la sua corsa nel Mar Mediterraneo con quell’immensa delta che siamo abituati a vedere dalle foto satellitari.
Il Nilo, fiume divino e capriccioso
Il Nilo, fiume divino.
Il Nilo è un vero e proprio organismo “sociale”.
Se il pianeta terra non fosse rigato da questo fiume, la catena evolutiva avrebbe senz’altro preso direzioni diverse.
E da buon protagonista, sa essere tremendamente capriccioso: l’alternanza imprevedibile di secche e di piene torrentizie ha portato il popolo egiziano a furibonde carestie.
Il Nilo fiume divino. La diga di Assuan
Ed è proprio per arginare le pericolosissime fisime del Nilo che fu avviato il progetto della diga di Assuan.
Gli americani si proposero di aiutare l’allora presidente egiziano Nasser nella titanica impresa. Evidentemente volevano farselo amico, perché l’Egitto era, e ancora oggi lo è, un paese cruciale nell’intricatissimo scacchiere medio orientale.
Nasser invece fece di testa (e di tasca) propria, pagando parte del progetto con la nazionalizzazione del Canale di Suez prima e appoggiandosi ai sovietici poi.
La diga preoccupò archeologi ed ecologisti: i primi per il tempio di Abu Simbel che sarebbe stato completamente sommerso dai mutati corsi d’acqua, i secondi dall’impatto ambientale che, alla resa dei conti, si è in effetti rivelato traumatico sotto molti punti di vista.
Il famoso tempio di Abu Simbel è stato invece salvato con una spettacolare opera di soccorso: fu sminuzzato in varie parti e ricomposto qualche decina di metri più in alto: un vero miracolo d’ingegneria (per altro targato Italia).
La diga di Assuan fu contestata anche perché quasi 100.000 persone furono letteralmente deportate in zone più sicure, visto che in quei territori fino ad allora abitati si creò il famoso lago Nasser.
A dire il vero i vantaggi furono altrettanto tangibili.
Credo che nessuno potrà mai sapere se sono stati più i benefici o gli effetti collaterali.
Fatto sta che le inondazioni e le carestie dei decenni precedenti furono mitigati. Inoltre la diga genera quasi il 60% dell’energia elettrica di cui oggi l’Egitto necessita.
Il Nilo è dunque un “pezzo fondamentale” di tutti noi: l’umanità è stata plasmata anche dai corsi spesso impetuosi voluti dal dio Hapi.
Fare oggi una Crociera sul Nilo è un’esperienza fantastica che consente di navigare sulla storia dell’umanità.