Donne, maledette donne
I posti nel mondo vietati alle donne.
In pieno ventunesimo secolo esistono ancora (troppi) luoghi vietati alle donne.
Scopriamo insieme il perché.
I diversi calendari, espressioni formali del tempo che passa ovunque allo stesso modo, in realtà non la raccontano giusta: le varie società sono arrivate ai giorni nostri con modi di vedere il mondo completamente diversi le une dalle altre.
E così anche i diritti delle donne ristagnano all’interno di realtà anacronistiche e insopportabili in troppe zone del mondo.
Anche se, a ben guardare, il mondo è profondamente maschilista anche in molte parti del mondo solitamente ritenute “moderne” e al “passo coi tempi”.
Prima di stilare la triste lista dei posti vietati alle donne, vediamo di capire il perché ancora oggi esistano situazioni di questo tipo.
Perché esistono ancora luoghi vietati alle donne?
Anzitutto bisogna dire che non aiuta il substrato culturale delle tre religioni più seguite al mondo.
Cristianesimo, Islamismo e, udite udite, persino il Buddismo, hanno un rapporto con il mondo femminile incerto e quasi di riluttanza.
Per i cristiani ortodossi sono di fondamentale importanza i due seguenti precetti:
- Gesù è nato da una Vergine.
- Gesù è vissuto in celibato per tutta la vita.
E chi afferma il contrario è tacciato, senza mezze misure, di blasfemia:
Come sappiamo coloro che fanno parte dell’organigramma ecclesiastico, dal prete al papa, non possono né sposarsi né avere rapporti sessuali.
Non solo non esistono preti, sacerdoti e papi donne, ma l’intero universo femminile è visto con sospetto e malcelato timore.
La donna è una tentatrice e una provocatrice, quasi come fosse una mandante di Satana in persona.
Per altro il mito stesso di Adamo ed Eva nasce proprio con il presupposto di etichettare la donna come portatrice di guai, la quale offre il peccato direttamente all’uomo avendo cura di impacchetarglielo sottoforma di una bella mela.
E le altre grandi religioni non se la cavano di certo meglio.
Se il Cristianesimo dà prova indiretta di un maschilismo insopportabile, l’Islam, in certe sue realtà estremiste, ne dà prova diretta.
In alcuni paesi alle donne vengono negati molti diritti fondamentali, come nel caso dell’Arabia Saudita, o vengono trattate in modo diverso di fronte alla legge, come nel caso dell’Iran.

Donne, maledette donne – Zingaro di Macondo –
E il Buddismo?
Beh, il Buddismo, la religione più antica e “spirituale” delle tre, nutre nei confronti del mondo femminile lo stesso identico timore dei cristiani.
I monaci devono stare lontani dalle tentazioni e le tentazioni sono personificate ancora una volta dalle donne.
Per chiudere, nemmeno l’Induismo, la quarta religione in ordine di proseliti nel mondo, vive il rapporto uomo/donna in modo sereno. Persino alcuni luoghi di culto induisti sono proibiti alle donne “tentatrici”.
Davvero, lasciamelo dire, un modo di vedere le cose gretto e pochissimo ragionato.
Tutti nasciamo dall’unione tra uomo e donna, dall’istinto sessuale e dall’attrazione reciproca e se la donna non “tentasse” l’uomo (e viceversa!) non esisterebbero né monaci buddisti, né papi, né imam.
I 7 posti nel mondo vietati alle donne
I luoghi vietati alle donne sono purtroppo molti di più, ma qui mi limito ad elencarne 7.
- Monte Athos. Ingresso vietato agli esseri femminili di qualsiasi razza. Tranne insetti, gatti e uccelli, ma solo perché difficili da mandare via
- Arabia Saudita. Un intero paese vietato alle straniere.
- Monte Omine, Giappone. Persino una montagna è proibita alle donne per motivi religiosi (buddisti, in questo caso)
- Templi indù a Bali. Proprio nella Bali ritenuta da molti viaggiatori una sorta di porto franco delle libertà, sono vietati gli ingressi alle donne…mestruate
- Templi indù in India. Idem come sopra.
- Città del Vaticano. Il minuscolo stato nel cuore del bel paese, non riconosce il diritto di voto alle donne.
- Stadi di calcio, Iran. Il calcio, in Iran, è roba da maschi.
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