Buddismo Tibetano
Cosa succederà quando morirà il Dalai Lama?
Il Dalai Lama era sia guida spirituale sia capo politico del Tibet. Questo almeno fino al 2011, quando lui stesso rinunciò alla carica secolare.
Nello specifico era il capo di un governo in esilio; il governo tibetano, infatti, fuggì in India dopo i drammatici fatti del 1959 in cui Lhasa venne messa a ferro e a fuoco dai cinesi.
Per fortuna l’allora primo ministro indiano, Jawaharlal Nehru, acconsentì ad accogliere i rappresentati spirituali e politici del Tibet, diversamente oggi il Buddismo Tibetano sarebbe una sorta di setta segreta priva di guida spirituale.

Cosa succederà quando morirà il Dalai Lama? – Zingaro di Macondo –
Nel 2011 il Dalai Lama ha rinunciato alla carica di capo politico del Tibet, ma non a quella di guida spirituale. Una mossa che i cinesi all’epoca definirono “un tranello”.
Come viene scelto un Dalai Lama
Il Dalai Lama viene scelto da alcuni monaci di alto rango, il Panchen Lama, il Reting Rinpoce su tutti, che in seguito alla morte del precedente hanno il compito di individuare il corpo nel quale si è reincarnato, interpretando sogni e visioni attraverso l’utilizzo di oracoli, oppure semplicemente seguendo le direttive del Dalai Lama fornite quando era in vita.
Ma cosa succederà quando morirà Tenzin Gyatso, l’attuale Dalai Lama? Dove deciderà di reincarnarsi?

Cosa succederà quando morirà il Dalai Lama? – Zingaro di Macondo –
Nel suo Tibet, occupato dalla Cina, oppure fuori dal mondo spirituale del Buddismo Tibetano?
Lo stesso Tenzin Gyatso, che oggi ha 85 anni, ha detto che si esprimerà solo al compimento del suo novantesimo anno di vita, ma non ha fatto mistero che se le cose non dovessero cambiare deciderà di rinascere proprio in India.
Tibet e Cina. Cosa succederà quando morirà il Dalai Lama?
Le cose sono politicamente molto complicate: quando Tenzin Gyatso morirà, i monaci addetti ad individuare l’individuo reincarnato dovrebbero recarsi in Tibet, cosa praticamente impossibile. I rapporti tra il governo cinese e quello tibetano in esilio sono nulli, anche perché ovviamente la Cina non riconosce l’autorità di Dharamsala.
La situazione è intricata anche per altri motivi: il Panchem Lama, uno dei monaci più importanti nell’individuazione del reincarnato, è stato arrestato subito dopo essere stato eletto e al suo posto il governo cinese ne ha eletto uno di sua spontanea iniziativa: si chiama Gyaltsen Norbu, ed è noto come Qoigyijabu.
Ovviamente Qoigyijabu vive a Pechino e del Panchem Lama eletto dai monaci buddisti non si hanno più notizie, anche se il governo comunista sostiene che è da qualche parte al sicuro in Cina.
Ma qual è il motivo per cui la Cina ha deciso di eleggere un monaco buddista così importante, anziché, semplicemente, abolirne la figura?
Perché le religioni non si toccano, i governi lo sanno bene.

Cosa succederà quando morirà il Dalai Lama? – Zingaro di Macondo –
Il popolo tibetano ha la pace nel cuore, ma per non sapere né leggere né scrivere la Cina ha deciso di eleggere un Panchem Lama “fantoccio” che dia una continuità, seppure formale, alla tradizione tibetana.
Per lo stesso motivo la Cina non ha alcuna intenzione di rendere illegale la figura del Dalai Lama, nemmeno dopo la morte di Tenzin Gyatso, ma ha ribadito in più occasioni che sarà proprio Qoigyijabu a scegliere il nuovo Dalai Lama.
In questo modo la Cina si porterebbe in casa quel Buddismo Tibetano da sempre ritenuto l’acerrimo “nemico del popolo” e potrebbe annientarlo senza scossoni improvvisi.
A questo punto si aprono due possibilità: o Tenzin Gyatso darà le direttive per individuare il proprio successore, e a quel punto si profilerebbe l’ipotesi concreta di un Dalai Lama tibetano e di un “contro Dalai Lama” cinese, oppure deciderà per la fine dei Dalai Lama, dichiarando che, alla sua morte, non si reincarnerà.
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